
CALCOLO IMU 2024
Vuoi fare il calcolo IMU 2024 online? Utilizza la nostra applicazione gratuita e scopri quanto devi versare per il tuo immobile
Benvenuto nei servizi utilità di San Quirino Immobiliare. In questa pagina trovi a tua disposizione una guida completa sull’IMU e un’applicazione gratuita per effettuare il calcolo IMU 2024 in autonomia.
Quindi se ti stai chiedendo cos'è l'IMU e come calcolarla nel 2024, sei nel posto giusto!
Che cos’è l’IMU?
L'IMU, acronimo di Imposta Municipale Unica, è un tributo comunale introdotto in Italia nel 2012 (decreto legislativo n° 23/2011) per finanziare i servizi locali.
Prima dell’introduzione dell’IMU, il panorama della tassazione immobiliare in Italia era gestito dall’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili). L’ICI è stata la principale imposta sugli immobili fino al 2011.
Progressivamente sostituita dall’IMU, l’ICI era stata introdotta nel 1992 con il decreto legislativo n° 504/1992 e aveva caratteristiche simili all’attuale IMU.
L'ICI è stata abolita con la Legge di Stabilità 2012 per lasciare spazio a un sistema più ampio e articolato, in grado di coprire una maggiore varietà di immobili e di portare più entrate ai Comuni e allo Stato.
Questa imposta si applica agli immobili diversi dall’abitazione principale (salvo eccezioni) e rappresenta una delle principali entrate per i Comuni italiani.
Le eccezioni che fanno scattare il pagamento IMU sono:
- Abitazioni di lusso (categorie catastali: A/1, A/8, A/9);
- Immobili concessi in uso gratuito (in base al regolamento comunale);
- Casi particolari di utilizzo parziale (locazione o attività professionali);
- Residenze separate tra coniugi;
- Comodati d’uso specifici per anziani o disabili.
In poche parole, l’IMU è un contributo obbligatorio che i proprietari di determinati immobili devono pagare annualmente, calcolato in base a:
- Valore catastale dell’immobile;
- Aliquote stabilite dal Comune;
- Uso o tipologia dell'immobile (abitazioni, terreni agricoli, immobili commerciali, ecc.).
A cosa serve l’IMU?
I proventi dell'IMU vengono utilizzati dai Comuni per finanziare i servizi pubblici essenziali, come la manutenzione delle strade, l'illuminazione urbana e il verde pubblico.
In altre parole, è un contributo che consente alla tua città di funzionare.
Si tratta di un’imposta più complessa e articolata rispetto all’ICI, con aliquote più alte e un’imposizione che, inizialmente, comprendeva anche l’abitazione principale (salvo detrazioni).
Successivamente, dal 2014, l’abitazione principale è stata nuovamente esclusa, salvo che si trattasse di immobili di lusso.
L'IMU è stata progettata per rispondere all’esigenza di aumentare il gettito fiscale locale e allo stesso tempo responsabilizzare i Comuni nella gestione delle proprie finanze.
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Chi ha la prima casa deve pagare l'IMU?
Dal 2014 la legge italiana ha stabilito che sulla prima casa l'IMU non si applica. Attenzione! Per prima casa si fa riferimento all'abitazione principale in cui il proprietario risiede anagraficamente e dimora abitualmente.
Tuttavia, esistono alcune eccezioni in cui chi possiede la prima casa è comunque tenuto al pagamento dell’IMU. Ecco una spiegazione dettagliata che include i casi specifici:
1. Abitazioni principali di lusso
L’IMU si applica alla prima casa se questa rientra nelle categorie catastali considerate di lusso, ovvero:
- A/1: Abitazioni di tipo signorile;
- A/8: Ville;
- A/9: Castelli o palazzi di eminente pregio storico e artistico (solo se non destinati a uso pubblico).
In questi casi, l’imposta è dovuta, ma il proprietario ha diritto a una detrazione fissa di 200 euro, che può ridurre l'importo da pagare.
2. Immobili concessi in uso gratuito a familiari
Se la prima casa è concessa in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado (genitori o figli), potrebbe essere assimilata all'abitazione principale, ma solo se:
- Il regolamento comunale lo prevede;
- Sia il proprietario che il familiare utilizzatore risiedano anagraficamente e dimorino abitualmente nel Comune dove si trova l'immobile.
Se queste condizioni non sono rispettate, l’immobile è considerato seconda casa e quindi soggetto all’IMU.
3. Residenze separate tra coniugi
Se i coniugi hanno residenze e dimore abituali diverse (anche in Comuni differenti), entrambe le abitazioni possono essere considerate prime case esenti da IMU, ma solo se motivate da:
- Esigenze lavorative o particolari situazioni familiari.
Questa regola è stata confermata dalla Corte Costituzionale nel 2022, chiarendo che le due abitazioni possono beneficiare dell’esenzione solo in presenza di una giustificazione oggettiva.
4. Prima casa parzialmente locata o adibita a uso diverso
Se una parte della prima casa viene:
- Affittata a terzi, o
- Utilizzata per attività diverse dall’abitazione (ad esempio, uno studio professionale),
l’IMU è dovuta in misura proporzionale alla superficie destinata a tali usi.
5. Prima casa situata all’estero
Se il proprietario ha un’abitazione principale situata all’estero, questa non rientra nel regime di esenzione previsto per l’IMU. Tuttavia, potrebbe essere soggetta a tassazione differente secondo la normativa fiscale del Paese in cui si trova.
6. Immobili in particolari situazioni legali
Alcuni casi specifici prevedono l’assimilazione della prima casa all’abitazione principale, evitando l’IMU:
- Immobili di proprietà di anziani o disabili che risiedono in una casa di cura o in un istituto di ricovero, purché l’immobile non sia affittato.
- Immobili assegnati al coniuge separato o divorziato, se considerati abitazione principale di quest’ultimo
Queste regole possono variare leggermente a seconda dei Comuni, quindi è sempre importante verificare eventuali regolamenti locali o normative aggiornate.
Se te comunque non rientri in queste casistiche, il calcolo IMU 2024 a te non è necessario.
Come si calcola IMU 2024?
Il calcolo IMU 2024 può sembrare complicato, ma il nostro calcolatore IMU 2024 ti permette di ottenere in pochi clic l'importo esatto. In generale, il calcolo segue questa formula:
- Rendita catastale o reddito dominicale rivalutati
Si parte dalla rendita catastale, aumentata del 5%. Se possiedi un terreno agricolo invece, si parte dal reddito dominicale rivalutato del 25%. - Coefficiente catastale
La rendita rivalutata viene moltiplicata per un coefficiente che varia in base alla tipologia di immobile (es. 160 per le abitazioni, 80 per uffici e negozi, ecc.). - Aliquota comunale
Sul valore ottenuto si applica l’aliquota stabilita dal tuo Comune. La trovi sul sito web del tuo Comune oppure cercandola sul sito web del MEF. Il link è inserito in questa guida. - Detrazioni (se previste)
Alcuni immobili possono beneficiare di agevolazioni o esenzioni parziali.
Moltiplicatori catastali IMU
Categoria Catastale | Descrizione | Moltiplicatore |
A (eccetto A10) | Abitazioni, compresi A/1, A/8, A/9 | 160 |
A10 | Uffici e studi privati | 80 |
B | Immobili a uso collettivo e istituzionale | 140 |
C/1 | Negozi, ristoranti, botteghe | 55 |
C/2, C/6, C/7 | Magazzini, autorimesse, tettoie | 160 |
C/3, C/4, C/5 | Laboratori, palestra, stabilimenti balneari | 160 |
D (eccetto D/5 e D/10) | Immobili produttivi (capannoni, opifici, alberghi, centri commerciali) | 65 |
D/5 | Istituti di credito, assicurazioni, ecc. | 80 |
Terreni agricoli | Posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli (IAP) | 110 |
Altri Terreni agricoli | Posseduti da soggetti non agricoli | 135 |
Fabbricati rurali strumentali (D/10) | Immobili agricoli strumentali | 65 |
Fabbricati rurali non strumentali (D/10) | Immobili agricoli con scopo di utilizzo non produttivo | 160 |
Aree edificabili | - | - |
Fabbricati di interesse storico o artistico
Per questi immobili, la base imponibile IMU è ridotta del 50%. I coefficienti moltiplicatori dipendono comunque dalla categoria catastale dell'immobile (esempio, 160 per le abitazioni).
Fabbricati inagibili o inabitabili
Per questi immobili, la base imponibile IMU è ridotta del 50%. I coefficienti moltiplicatori dipendono comunque dalla categoria catastale dell'immobile (esempio, 160 per le abitazioni).
Immobili in comodato d’uso gratuito a parenti in linea retta
Secondo la legge, un immobile in comodato d'uso gratuito a un parente in linea retta (genitore a un figlio, figlio a un genitore o nonno con nipoti) può beneficiare della riduzione del 50% della base imponibile IMU.
L'immobile deve essere utilizzato come abitazione principale del beneficiario (colui che riceve l’immobile in comodato) e il contratto di comodato deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate.
Categoria catastale gruppo F: una casistica particolare
Il Gruppo F delle categorie catastali comprende i cosiddetti beni comuni non censibili, ovvero immobili che non generano reddito autonomo e non possono essere soggetti a IMU o ad altre imposte immobiliari.
Questi beni sono utilizzati a supporto di altri immobili e non hanno una rendita catastale attribuita. Ecco una panoramica delle sottocategorie del Gruppo F:
Sottocategorie del Gruppo F
F/1 - Area urbana:
Terreni che si trovano in aree urbane, destinati a diventare edificabili, ma che non rientrano nel gruppo dei terreni agricoli.
F/2 - Unità collabenti:
Fabbricati in condizioni di degrado tali da non essere utilizzabili, come ruderi o strutture fatiscenti. Non producono reddito e non sono soggetti a IMU.
F/3 - Unità in corso di costruzione:
Fabbricati ancora in costruzione e non terminati. Non producono reddito fino a quando non vengono ultimati e censiti in una categoria ordinaria.
F/4 - Unità in corso di definizione:
Fabbricati che sono stati costruiti, ma non ancora definiti in termini di destinazione d'uso o attribuzione catastale definitiva.
F/5 - Lastrici solari:
Coperture di edifici non direttamente utilizzabili come unità autonome, ma che potrebbero avere destinazioni specifiche in futuro (es. trasformazione in terrazze, solarium o altro).
F/6 - Fabbricato in attesa di dichiarazione:
Immobili che attendono di essere denunciati in catasto o di vedersi attribuita una categoria definitiva.
F/7 - Immobili inservibili:
Immobili inutilizzabili, che non hanno una funzione specifica o una destinazione economica.
Caratteristiche fiscali del Gruppo F
- IMU: Non è dovuta per il Gruppo F, poiché queste categorie non sono considerate redditizie;
- Tassazione futura: una volta che l'immobile o il terreno ottiene una categoria catastale definitiva (es. un'unità in corso di costruzione passa a categoria A, B o C), diventano soggetti alla tassazione ordinaria.
Aliquote IMU base suddivise per categoria catastale
Come abbiamo visto in precedenza l'IMU è un tributo che si applica alla proprietà di immobili in Italia, con esclusione dell'abitazione principale (salvo abitazioni di lusso A/1, A/8 e A/9).
Le aliquote base dell'IMU sono fissate a livello nazionale, ma i Comuni possono modificarle entro certi limiti, per adeguarle alle esigenze del bilancio comunale. Ecco come funzionano le aliquote base dell'IMU:
Aliquote di Base per Categoria Catastale
Abitazione principale (categorie A1, A8, A9) le abitazioni signorili, le ville e i castelli o palazzi eminenti:
Aliquota di base: 0,5% (5 per mille) / Possibilità di variazione comunale: ± 0,2%.
Detrazione fissa: 200 €.
Altre abitazioni (seconde case):
Aliquota di base: 0,86% (8,6 per mille) / Possibilità di variazione comunale: fino a 1,06% (10,6 per mille).
Immobili a uso produttivo (categoria D, tranne D10):
Aliquota di base: 0,86% (8,6 per mille) / una parte del gettito va allo Stato (0,76%), il resto può essere aumentato dal Comune fino al massimo consentito (1,06%).
Fabbricati rurali a uso strumentale (categoria D10):
Aliquota di base: 0,1% (1 per mille) / Possibilità di variazione comunale: ± 0,1%.
Negozi e botteghe (categoria C1) compresi i ristoranti, le trattorie, i bar, e i locali occupati da barbieri, modiste, orologiai:
Aliquota di base: 0,86% (8,6 per mille) / Possibilità di variazione comunale: fino a 1,06% (10,6 per mille).
Terreni agricoli (non posseduti da coltivatori diretti):
Aliquota di base: 0,76% (7,6 per mille) / Possibilità di variazione comunale: ± 0,3%.
Aree edificabili:
Aliquota di base: 0,76% (7,6 per mille) / Possibilità di variazione comunale: ± 0,3%.
Esempio pratico di calcolo
Un proprietario nel mese di aprile ha acquistato una Villa singola categoria catastale A8 (quindi di lusso) e la utilizzerà come prima casa (abitazione principale).
La rendita catastale dell’immobile indicata nella visura catastale è di € 500. Il Comune di ubicazione dell’immobile ha stabilito che l’aliquota IMU per le Ville è del 10,6 per mille.
La prima operazione da compiere è determinare la base imponibile IMU sulla quale poi applicare l’aliquota comunale.
- Rendita catastale rivalutata del 5%:
Rendita catastale indicata: € 500. Rivalutazione: 500 × 5% = 500 × 1,05 = 525.
- Applicare il moltiplicatore catastale:
Per la categoria A/8, il moltiplicatore è 160. Base imponibile: 525 × 160 = 84.000.
Base imponibile IMU: € 84.000.
La seconda operazione da compiere adesso è applicare l’aliquota IMU stabilita dal Comune.
Aliquota in decimale: 10,6 ÷ 1000 = 0,0106. IMU annua teorica: 84.000 × 0,0106= 890,40.
L’aliquota annuale teorica da pagare è pari a € 890,40. Avendo acquistato l’immobile ad aprile però i mesi di possesso dell’anno sono inferiori ai 12 mesi.
Quindi sarà soggetto all’IMU per 9 mesi su 12 (da aprile a dicembre). Passiamo quindi al calcolo dell’IMU sulla base dei mesi di effettivo possesso:
IMU proporzionale = IMU annua teorica × mesi di possesso / 12.
Ovvero: € 890,40 × 9 / 12 = € 667,80.
Attenzione! Gli immobili di lusso rispetto a quelli definiti di classe economica, pagano l’IMU anche se abitazione principale ma godono di una detrazione fissa pari a € 200,00.
Quindi: € 667,80 - € 200,00 = € 467,80 importo netto.
Pagamento:
Prima rata (acconto): 467,80 ÷ 2 = 233,90 euro (da pagare entro il 16 giugno 2024).
Seconda rata (saldo): eventuale differenza in base alle nuove aliquote comunali, da pagare entro il 16 dicembre 2024.
Perché utilizzare un calcolatore IMU online?
Calcolare manualmente l'IMU può essere complicato, specialmente se devi considerare diverse aliquote o agevolazioni specifiche.
Il nostro calcolatore automatico IMU 2024 ti permette di risparmiare tempo e ottenere un risultato preciso, tenendo conto delle normative più aggiornate e delle aliquote specifiche del tuo Comune.
Conclusione
L’IMU è una delle imposte più rilevanti per i proprietari di immobili in Italia. Grazie al nostro calcolatore, potrai gestire facilmente il calcolo e rispettare le scadenze senza rischiare sanzioni.
Effettua ora il calcolo IMU 2024 e scopri quanto devi pagare!
FAQ
Immobili acquistati o venduti nel corso dell’anno:
L’IMU è dovuta solo per i mesi di possesso. Se un immobile è stato acquistato o venduto durante il 2024, il proprietario al 1° giorno del mese è responsabile del pagamento per quel mese.
Cambio di destinazione d’uso:
Se un immobile cambia categoria catastale o destinazione d’uso (ad esempio, da prima casa a seconda casa), il calcolo dell’IMU deve essere adeguato a partire dalla data di variazione.
Immobili in comproprietà:
Ogni comproprietario è responsabile del pagamento della propria quota di IMU, calcolata in base alla percentuale di possesso.
Il pagamento può essere effettuato tramite:
- Modello F24 (in banca o online): utilizzando i codici tributo specifici forniti dall’Agenzia delle Entrate. Scarica il modello f24 per pagare l’IMU.
- Bollettino postale: disponibile presso gli uffici postali, compilabile con le informazioni dell’immobile.
- Portale del Comune: alcuni Comuni offrono servizi online per calcolare e pagare l’IMU direttamente.
Le aliquote IMU sono stabilite annualmente dai singoli Comuni, ma è possibile consultare tutte le delibere comunali in un unico portale ufficiale.
Puoi trovare le aliquote IMU aggiornate accedendo al sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), nella sezione dedicata alla fiscalità locale.
Visita il portale del MEF: Aliquote IMU.
Sul portale puoi cercare le aliquote per il tuo Comune inserendo il nome o il codice catastale, e visualizzare eventuali agevolazioni o esenzioni applicabili.
Il pagamento dell’IMU per il 2024, come negli anni precedenti, si articola in due rate principali: l’acconto e il saldo. Vediamo come funziona nel dettaglio:
La struttura del pagamento
> Acconto IMU (prima rata):
Deve essere versato entro il 16 giugno 2024 e rappresenta il 50% dell’imposta totale annuale calcolata sulla base delle aliquote e delle detrazioni stabilite dal Comune per l’anno precedente (2023).
Se il Comune non ha ancora deliberato nuove aliquote per il 2024, si utilizzano quelle valide per il 2023.
> Saldo IMU (seconda rata):
Va versato entro il 16 dicembre 2024. In questa fase si calcola l’importo definitivo dell’IMU per il 2024, tenendo conto delle eventuali nuove aliquote e detrazioni deliberate dal Comune entro la scadenza di legge (generalmente novembre 2024).
Il saldo corrisponde alla differenza tra l’imposta totale dovuta per l’anno e l’acconto già versato.
Gli immobili locati con contratto a canone concordato beneficiano di specifiche agevolazioni IMU, come previsto dalla normativa vigente. Ecco cosa accade per questo tipo di immobili:
Aliquota ridotta
La legge prevede una riduzione dell’IMU per gli immobili affittati a canone concordato:
l’imposta è calcolata con un’aliquota comunale ridotta, spesso inferiore rispetto a quella ordinaria. Inoltre, l’importo totale dell’IMU viene ulteriormente ridotto al 75% (cioè si paga il 75% della quota determinata).
Requisiti per l’agevolazione
Per usufruire della riduzione IMU sugli affitti concordati:
- Contratto registrato: il contratto deve rispettare i criteri definiti dalla legge 431/1998 ed essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate;
- Accordi territoriali: il canone deve rispettare i parametri stabiliti dagli accordi territoriali tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini.
- Comunicazione al Comune: spesso è richiesto al proprietario di presentare una dichiarazione IMU al Comune, indicando che l’immobile è locato a canone concordato.
Chi ne beneficia
Il proprietario dell’immobile, che è il soggetto passivo IMU, ottiene lo sconto. In caso di comproprietà, la riduzione si applica proporzionalmente alle quote di possesso.
Il valore venale è il valore di mercato di un bene immobile, in questo caso riferito ai terreni edificabili.
Rappresenta il prezzo che il terreno potrebbe realisticamente raggiungere in una compravendita tra soggetti indipendenti e non legati da rapporti particolari.
È una stima utilizzata per calcolare la base imponibile per imposte come l'IMU.
Come si calcola il valore venale di un terreno edificabile?
Il valore venale di un terreno edificabile viene determinato considerando diversi fattori, tra cui:
- Ubicazione del terreno:
- Vicinanza a centri abitati o infrastrutture (strade, scuole, trasporti, ecc.).
- La posizione in zone centrali, periferiche o aree di pregio.
- Destinazione urbanistica:
- Il terreno deve essere edificabile secondo il Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune o altri strumenti urbanistici.
- La destinazione urbanistica (residenziale, commerciale, industriale) influisce sul valore.
- Indice di edificabilità:
- L’indice di edificabilità (espresso in metri cubi per metro quadrato) stabilisce quanto è possibile costruire sul terreno.
- Maggiore è l'indice di edificabilità, maggiore sarà il valore del terreno.
- Prezzi di mercato nella zona:
- Si considerano i prezzi di terreni simili nella stessa area geografica o Comune.
- Altri fattori:
- Presenza di vincoli (ambientali, storici, paesaggistici).
- Eventuali costi di urbanizzazione.
Formula generale per stimare il valore venale
Non esiste una formula standardizzata per tutti i casi, ma spesso il valore venale è stimato come:
Valore venale = Superficie del terreno (mq) × Prezzo unitario al mq
- Il prezzo unitario al mq è generalmente fornito dal Comune o stimato in base a rilevazioni di mercato.
- Alcuni Comuni pubblicano valori minimi e massimi per terreni edificabili, che possono servire come riferimento.
La locazione a canone concordato beneficia di agevolazioni fiscali significative, anche per quanto riguarda l'IMU.
Questi contratti, regolati dalla Legge 431/1998, hanno canoni di affitto più bassi rispetto al libero mercato e sono pensati per agevolare l’accesso all’abitazione.
La legge prevede che, per i contratti di locazione a canone concordato, la base imponibile IMU sia ridotta del 25%. Questo significa che, rispetto a un immobile locato a canone libero, si paga una quota di IMU inferiore.
Per ottenere l’agevolazione è necessario rispettare determinate condizioni:
- Il contratto di locazione deve essere stipulato secondo gli accordi territoriali definiti tra le associazioni di categoria dei proprietari e degli inquilini;
- Il contratto deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate;
- L’agevolazione si applica solo se il Comune non ha deliberato l’esenzione totale dell’IMU per le locazioni a canone concordato (alcuni Comuni lo fanno).
Glossario
Parenti di primo grado: i parenti di primo grado sono i familiari direttamente legati da un rapporto di linea retta o discendenza diretta. Questa relazione include: genitori (madre e padre) e figli (naturali, adottivi o riconosciuti).
Categorie catastali: le categorie catastali sono una classificazione degli immobili stabilita dal Catasto Italiano per identificare la destinazione d'uso e il valore di ogni unità immobiliare.
Ogni categoria è contraddistinta da una lettera e, in alcuni casi, da un numero, che indicano il tipo di immobile e la sua finalità (abitativa, commerciale, produttiva, ecc.).
Modello F24: il modello F24 è uno degli strumenti principali per il pagamento di tasse, imposte e contributi in Italia. È utilizzato sia da privati che da aziende per adempiere agli obblighi fiscali.
Esistono diverse versioni del modello F24, ognuna specifica per determinati usi:
- F24 ordinario: utilizzato per la maggior parte dei tributi e contributi;
- F24 semplificato: versione ridotta, utile soprattutto per IMU, TARI e tributi locali;
- F24 Accise: per il pagamento di accise sui prodotti (es. alcolici, energia elettrica);
- F24 ELIDE (Elementi identificativi): utilizzato per tributi che richiedono elementi specifici, come l'imposta di registro su contratti di locazione.